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Il design diffuso di Charles Eames

Il design diffuso di Charles Eames vuole titolare un omaggio a un grande maestro della disciplina, ispirato da una visione democratica del prodotto.

Appassionato di architettura, cinema e fotografia, rappresenta il trait d’union ideale tra i designer statunitensi e quelli scandinavi.

Qualche cenno biografico

Nato a Saint Louis, nel Missouri, si formò nella città natia, presso la facoltà di Architettura della Washington University. Purtroppo (o per fortuna, visti gli esiti), il suo percorso universitario s’interruppe, a causa del contesto conservatore, che non apprezzava la sua propensione alla modernità.

Fortunatamente, conobbe l’architetto Eero Saarinen, di origini finlandesi, che, procurandogli una borsa di studio, l’indusse a trasferirsi nel Michigan, alla Cranbrook Academy of Art. In quel campus, trovò un contesto molto più congeniale alla sua vena innovativa.

La Cranbook Academy rappresentò, in termini di scambio culturale, strutture laboratoriali e attenzione al ‘fare’, un ambiente paragonabile al Bauhaus, dove crescere nella libertà di pensiero e di confronto.

Una casa di Charles e Ray Eames StileDesign stileitaliano stiledesign.it
Una casa di Charles e Ray Eames – Foto @Rob Corder by Flickr – CC BY NC 2.0

Contaminazioni Bauhaus 

Nelle prime fasi, i suoi studi s’alternavano spesso ai lavori manuali, indispensabili per il mantenimento della famiglia (la prima moglie e la figlia). Fu proprio quel percorso tra le maglie dell’artigianato ad allineare il suo spirito creativo al mood Bauhaus.

In tandem col nuovo mentore, nel 1941, Eames riuscì a vincere un concorso, indetto dal MoMA (Museum of Modern Art) di New York, con tema il design del materiale organico per l’arredamento.

Il legno incurvato

Il loro progetto si basava sulla modellazione del legno – trattato e incurvato – per la realizzazione di mobili. Traeva ispirazione dalla scuola scandinava e, in primis, dal lavoro di Alvar Aalto, celebre connazionale di Saarinen e figura chiave del filone.

Nello stesso periodo, Eames divorziò dalla prima moglie e si risposò con la pittrice (e sua assistente accademica), Ray Kaiser. Con lei costituì un duo creativo capace di lasciare il segno nell’interior design.

La curvatura del legno nell'LCW di Eames StileDesign stileitaliano stiledesign.it
La curvatura del legno nell’LCW di Eames – Foto @Jonas Forth by Flickr – CC BY ND 2.0

Il loro approccio professionale trovava un centro di gravità nella modellazione del legno e della fibra di vetro, con un approccio intuitivo che lo stesso Eames ha definito

“un guizzo di genio durato un trentennio”

Quel percorso d’ispirazione e progettazione, sviluppatosi nel confronto quotidiano a due, ricorda quello di un’altra grande coppia (italiana) del design: Tobia Scarpa e Afra Bianchin. Abbiamo parlato di loro in un recente articolo.

Il design diffuso di Charles Eames – il lavoro con Ray

Durante il secondo conflitto mondiale, Charles e Ray Eames sospesero la progettazione d’interior e si concentrarono su una produzione, in vasta scala, di gambe per mobili destinati alla marina.

Nel 1948, il MoMA incrociava ancora il loro destino, sotto forma di un nuovo concorso di idee. I due s’aggiudicarono il contest dedicato alla realizzazione di mobilio a costi popolari, collegato all’economia in lenta ripresa.

Da lì in poi, la diffusione del segno formale di Charles e Ray non conobbe più interruzioni. Nacquero importanti collaborazioni con aziende che svilupparono le loro idee e le esportarono anche in Europa e in Asia.

Tra queste, dobbiamo senz’altro citare la Vitra, un brand che ha marchiato tante loro creazioni iconiche e senza tempo.

Sedie di legno di Eames StileDesign stileitaliano stiledesign.it
Serie di sedie di legno di Eames – Foto@Z33House by Flicker – CC BY NC ND 2.0

I prodotti e le icone di design firmate dagli Eames

L’elenco annunciato dal titolo è assai impegnativo e non abbiamo la pretesa di percorrerlo in modo esaustivo. Ci limiteremo a citare i pezzi e i progetti più suggestivi.

La Lounge Chair Vitra

La sedia-poltrona Lounge prodotta nel 1956, in prima versione, da Vitra, è una delle proposte più interessanti.

Il suo profilo è quello di un ‘guanto da baseball’ – elemento visual assai diffuso negli Stati Uniti. Il modellarsi della seduta in favore del corpo che accoglie, richiama un guanto deformato dal tempo e dall’uso.

Suggerisce un comfort legato al relax, sull’onda del divagare libero dei pensieri, e nasce come soluzione per le abitazioni private e per gli spazi pubblici d’attesa.

I braccioli, perfettamente integrati nella seduta, richiamano le ‘dita esterne’ del guanto. Il tutto appoggia su una base girevole multistaffa con pattini, realizzata in metallo pressofuso lucidato.

Il colore storico e, comunque più utilizzato, è una tonalità scura, declinata nei classici pantoni del cioccolato, bianco o marrone, con una variante nera.

L'elefante Plywood di Eames StileDesign stileitaliano stiledesign.it
L’elefante Plywood di Eames – Foto @David Brossard by Flickr – CC BY SA 2.0

Il tavolo Eames Occasional

Il tavolo Eames LTR Occasional di Vitra è un mobile che riprende l’ispirazione finnico-scandinava che permeava la Cranbook Academy.

È stato disegnato da Charles e Ray nel 1950 e l’acronimo incastonato nel nome sta per Low Table Rod, una locuzione legata all’altezza contenuta e alla struttura di supporto in metallo.

Si caratterizza per versatilità, eleganza e segno minimal. La sua qualità multifunzionale (viene utilizzato anche come comodino) lo rende adatto a tante soluzioni d’arredo.

Pezzi da museo

Anche i coniugi Eames lo usavano nella propria abitazione, divenuta, nel tempo, uno spazio di visita, per iniziativa della rivista Arts & Architecture. L’idea era quella di narrare e valorizzare gli ambienti iconici dell’architettura nordamericana contemporanea.

Per inciso, anche Vitra ha creato un museo e, in quelle sale, i prodotti disegnati da Charles e Ray Eames si collocano tra i pezzi in evidenza o nei focus di retrospettive dedicate.

Dal design di interior ai giocattoli: il Plywood elephant

Il design diffuso di Charles Eames, raffinato e lineare, non si è incarnato solo in oggetti d’arredo. Charles e Ray hanno progettato anche giocattoli, pensati in una chiave stilistica adatta al decoro d’ambiente.

Nel Vitra Design Museum, si può ammirare l’elefante Plywood, figlio del gioco “the toy” e approccio ludico e modulare a legno e pannelli colorati per il modellismo. Plywood è una piccola, affascinante scultura, arricchita dalle linee del compensato ricurvo in cui è plasmata.

Paolo Servi

©Stiledesign. Riproduzione riservata

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Paolo Servihttps://www.anughea.com
Interaction Designer / Creative Coder / Scrittore / Docente di AI for Web and Social Communication e Creative Thinking for Professional and Personal Brand presso la Fashion Academy dell'ITS Cosmo di Milano / Referente Web e Formazione presso Gros Cidac di Aosta
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