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Fantin, l’eleganza del tono su tono

Al Salone del Mobile 2023, Fantin presenta gli ampliamenti di gamma delle collezioni di Giulio Iacchetti e Salvatore Indriolo e illumina il suo prodotto più storico e intramontabile a cinquant’anni dalla sua creazione.

Dall’arte alla moda, il monocromo ha segnato tutto il Novecento, confermandosi nel filo degli anni come una tra le soluzioni formali più apprezzate, grazie a un minimalismo che è già di per sé stesso sinonimo di equilibrio. Fantin debutta al Salone del Mobile e torna alla Milano Design Week proprio con due allestimenti improntati alla raffinatezza delle nuance cromatiche curati da Salvatore Indriolo, Creative Director del brand, in cui collezioni storiche e novità convivono.

Al Salone – padiglione 18, stand E08 – lo spazio si trasforma in un palcoscenico – on stage – in cui Binaria, Hug e la collezione Frame, declinata nei suoi molteplici elementi, si articolano in un colorato gioco di volumi. A fare da quinta teatrale, con i suoi 4 metri di altezza, Uno, il sistema a scaffali a gancio che proprio quest’anno compie 50 anni e che si presenta per l’occasione in una nuova veste luminosa: turn on the light.

È un tone-on-tone di gialli la presenza al FuoriSalone, protagonista indiscussa di due vetrine di Pianca & Partners, una delle tappe imprescindibili del Brera Design District. Protagonisti saranno qui due cucine Frame a due moduli in tonalità Giallo Melone, una con top in acciaio satinato, l’altra monocroma grazie al nuovo top in vetro acidato e in tinta, e lo scaffale Uno, presentato nuovamente come scenografia ma qui nella tonalità Giallo Zinco e allestito con una moltitudine di fiori, grazie al contributo dello stylist Beppe Mangia. In questo caso, l’iconico scaffale diventa anche il portale di ingresso che conduce a un backstage, sempre tono su tono, dove la collezione Hug, con il nuovo tavolo tondo H 110 cm si abbina ai nuovi sgabelli, affiancando una Frame Kitchen dotata anch’essa di top in vetro e della nuova cappa Shelf di Falmec, entrambe in tinta al basamento, così come la relativa Frame Tall Units, che chiude una composizione completa e flessibile.

Indice dei contenuti

HUG

Sgabelli ed estensione della collezione tavoli– 2023; Tavoli – 2022, design Giulio Iacchetti – firma internazionale che prosegue la sua collaborazione con Fantin.

La collezione Hug, disegnata da Giulio Iacchetti e presentata con grande interesse alla scorsa Milano Design Week, si arricchisce con i nuovi sgabelli e nuovi tavoli, confermando l’identità aziendale di Fantin, improntata su prodotti funzionali e di assoluta pulizia formale.

In ogni tipo di struttura, le giunzioni rappresentano un elemento cruciale: benché poco visibili o talvolta nascoste, garantiscono stabilità e solidità. Proprio su di esse si è focalizzata la riflessione progettuale di Giulio Iacchetti, iniziata fin dal 2011 in occasione della sua personale Cruciale al Museo Diocesano di Milano e che prende ora corpo nella collezione Hug di Fantin, azienda specializzata in arredi e complementi in metallo. Il nome della collezione – la parola abbraccio in inglese – deriva proprio dalla modalità con cui Iacchetti ha risolto i punti di giunzione tra le gambe in tubo tondo, leggermente inclinate, e il telaio orizzontale dalla stessa sezione. Un abbraccio letterale, con le gambe che si trovano così innestate nelle curve perimetrali del telaio orizzontale, in un incrocio che assolve pienamente al ruolo strutturale, conferendo al tavolo e ai nuovi sgabelli una forte connotazione estetica.

Secondo Giulio Iacchettil’abbraccio è un valore simbolico, oltre che un gesto concreto che tutti i popoli conoscono. Un abbraccio comunica molto più di mille parole, perché risolve tensioni, avvicina perché ci fa sentire uguali, partecipi della stessa cosa. Anche un tubo può dimostrare e raccontare metaforicamente labbraccio, e guarda caso labbraccio si trasforma in un significato statico: due persone abbracciate, così come due tubi abbracciati, sanno reggere molto di più le spinte, diventano più resistenti. Non abbiamo progettato un oggetto, bensì un sistema, un nuovo alfabeto con cui poter scrivere tantissime cose, storie che oggi ancora non ci immaginiamo.”

Quest’anno la collezione si amplia con i nuovi sgabelli, con seduta tonda dal diametro di 35 cm e declinati in tre altezze – 42, 65 e 75 cm – e i nuovi tavoli tondi a quattro gambe, tra cui uno le cui dimensioni, ø 80 cm per 110 cm di altezza, sono particolarmente adatte al contesto Ho.Re.Ca, a conferma della grande versatilità delle soluzioni Fantin, adatte sia al residenziale che al contract. Come da tradizione ormai consolidata, tutti gli elementi della collezione Hug sono realizzabili in 35 colori, ottenuti con vernici a polvere atossiche.

FRAME

Frame Kitchen con nuovo top in vetro – 2023; Kitchens – Workbench – Tall unit – Sideboard – Cupboard – Bookcase system – Bed – Stools (2018-2022), design Salvatore Indriolo, Creative Director di Fantin

La Frame Kitchen si arricchisce quest’anno con il raffinato top in vetro acidato in tinta e la mensola aspirante firmata Falmec. Tutto sempre personalizzabile in 35 esclusive finiture.

La celebre cucina workstation della collezione Frame, programma pluriennale disegnato da Salvatore Indriolo, lanciato nel 2018 e da allora ampliato grazie a molteplici integrazioni tipologiche, cromatiche e di dettaglio, si presenta in questo 2023 in una nuova veste, con un’estetica completamente tono su tono, grazie al nuovo top in vetro acidato e in tinta. Una finitura elegante e raffinata che restituisce una superficie satinata e morbida al tatto, facile da pulire e resistente. Disponibile per entrambi i modelli workstation (due moduli L 128 cm e tre moduli L 188 cm), il nuovo top in vetro consente così di raggiungere quel monocromo che era già insito nell’idea stessa del designer, come conferma Salvatore Indriolo:

“Fin dall’inizio della mia collaborazione con Fantin, dieci anni fa, nel progetto estetico di tutte le collezioni ho applicato a un design minimale il monocromatismo. L’ampia palette Fantin è quindi diventata negli anni sempre più identitaria e decisiva per rendere ogni prodotto trasversale e adatto a ogni contesto. Nel 2018 è stata presentata la Frame Kitchen con il top in acciaio, come eccezione a questa regola, perché funzionale e cromaticamente neutro, quindi ideale a qualsiasi variante cromatica delle basi. Allora era prematuro applicare il monocromatismo, in quanto un secondo materiale con un’estensione così ampia – 35 finiture – sarebbe stato imprudente. Oggi, dopo cinque anni e grazie al grandissimo successo commerciale, c’è stata la volontà di ricongiungere la Frame Kitchen a uno dei cardini estetici di tutte le collezioni Fantin, grazie al dialogo monocromo fra metallo e vetro. Una nuova offerta, che si affianca a quella consolidata con top in acciaio”.

Il mondo della cucina Fantin si arricchisce anche della ​nuova cappaShelf di Falmec, sempre disponibile nelle 35 tonalità del brand, che completa così l’offerta di accessori ed elettrodomestici firmata da prestigiosi brand del settore quali Barazza, AEG ed Electrolux. Gli arredi della collezione Frame si distinguono per i solidi telai in tubo quadro e sempre in vista, quasi a voler omaggiare il frame in quanto tale e lo stesso metallo che lo compone, che rappresenta l’anima di Fantin, da oltre 50 anni azienda leader nella lavorazione di questo materiale. Fantin ha tracciato una forte evoluzione negli ultimi anni grazie alla collaborazione con Salvatore Indriolo, Art Director del brand e designer del programma Frame, che ha progettato la collezione individuando tre semplici regole:

  1. tutti i telai, costruiti sempre in tubo quadro, permettono di disegnare strutture ortogonali che danno la possibilità̀ di creare qualsiasi prodotto: dal tavolo alla madia, dalla cucina agli specchi;
  2. gli elementi verticali (ante, cassetti, fianchi e schiene) sono in luce e a filo con il telaio;
  3. gli elementi orizzontali (piani tavolo e top cucine) poggiano sopra al telaio, lasciando quest’ultimo sempre in vista.

Il tutto senza dimenticare la sostenibilità che i prodotti Fantin garantiscono sotto tutti i punti di vista: il rispetto dell’ambiente è di importanza primaria ed è raggiunto grazie all’utilizzo di metallo 100% riciclabile, e di tecnologie produttive all’avanguardia come l’impianto di verniciatura, che utilizza esclusivamente vernici atossiche esenti da metalli pesanti e permette un minor consumo di colore a polveri grazie ad un innovativo sistema di riciclo interno.

UNO 50°

scaffalature a gancio in metallo – 1973-2023, design Dorino Fantin, fondatore di Fantin

Creato nel 1973 da Dorino e Ferruccio Fantin, co-fondatori nel 1968 dell’omonima azienda, lo storico sistema di scaffalature Fantin si illumina per il suo anniversario.

Fin dagli inizi, il sistema Uno si è subito rivelato la scelta ideale perché flessibile, solido e minimale. Originariamente pensato come scaffale industriale per archivi e magazzini, nel corso degli anni è stato utilizzato in una vasta gamma di ambienti, fino ad entrare in casa, in ufficio, nel mondo retail e in prestigiosi spazi espositivi. Complici del successo sono la facile smontabilità e la riadattabilità in differenti configurazioni senza l’utilizzo di viti o bulloni di fissaggio, l’introduzione negli anni di svariati accessori (ante, appendiabiti, portatende, portabicchieri, ripiani inclinati…) e l’ampia palette di 35 finiture goffrate altamente resistenti.

Come ricorda Dorino Fantin, “Sono passati 50 anni da quando è nato lo scaffale Uno, e da allora non ci siamo più fermati. Ho creduto molto in questo progetto fin dall’inizio, e quindi ero certo del successo di questo scaffale, anche se all’epoca non potevo certo immaginare che andasse a finire dove è poi effettivamente andato, entrando nelle case o negli showroom espositivi, complici la sua pulizia formale e l’accurata lavorazione che da sempre ci contraddistingue”.

Fantin

In occasione del suo 50° anniversario, il sistema Uno si rinnova introducendo la luce integrata sotto i ripiani, grazie a barre led liberamente agganciabili sotto i ripiani tramite calamite, che permettono di valorizzare ogni composizione ed esaltare così gli oggetti e le opere che custodisce. A luce spenta, l’unico elemento che svela l’illuminazione è il filo elettrico, volutamente lasciato libero e in vista, così da dichiarare la flessibilità di un sistema industriale sempre moderno e perfetto per ambienti contemporanei. Ogni elemento del sistema Uno è caratterizzato da un design lineare, compresi i ripiani, progettati per non lasciare alcuna fessura tra loro, garantendo livelli continui tra le varie campate. La sua estesa modularità (5 altezze per 16 varianti di ripiani) è tale da permettere composizioni potenzialmente infinite, grazie alla possibilità di connettere stabilmente più unità di varie dimensioni. Con il Fuorisalone 2023, Fantin racconta tutte le potenzialità progettuali e celebra una storia che, iniziata da oltre mezzo secolo, continua ad evolversi e crescere con passione e coerenza, facendosi riconoscere in tutto il mondo. 

FANTIN

Dal 1968, Fantin crea con passione arredi e soluzioni in metallo, riconosciuti dal mercato per un valore imprescindibile: la qualità, intesa come sintesi fra bellezza, solidità ed ecosostenibilità. Tutti i mobili Fantin, curati nei dettagli della tecnica e dell’estetica, si adattano ai contesti più diversi: dalla casa all’ufficio, fino alla collettività e all’industria. Questa trasversalità, dovuta alla possibilità di personalizzare il singolo prodotto come la richiesta più complessa, è la chiave che ha permesso di ottenere prestigiose partnership in tutto il mondo, aggiungendo all’ingegno del progetto la qualità sartoriale dell’offerta. fantin.com

SALVATORE INDRIOLO – INDUSTRIAL DESIGNER – FANTIN CREATIVE DIRECTOR

Salvatore Indriolo è laureato in Industrial Design allo IUAV di Venezia. Si occupa di progettazione e di sviluppo prodotto, oltre a seguire attività di consulenza e direzione artistica. Lavora per prestigiose aziende, fra le quali: Bosa Ceramiche, Capodopera, Falper, Dorsal, Horm, Manfrotto Group, Minotti Cucine, Metalco, Zanotta. È Creative Director di Fantin dal 2013. indriolo.it 

GIULIO IACCHETTI – INDUSTRIAL DESIGNER

Giulio Iacchetti, industrial designer dal 1992, progetta per diversi marchi. Tra i suoi caratteri distintivi ci sono la ricerca e la definizione di nuove tipologie oggettuali come il Moscardino, posata multiuso biodegradabile, disegnata con Matteo Ragni per Pandora Design e premiata nel 2001 con il Compasso d’Oro. Nel 2009 è stato insignito del Premio dei Premi per l’innovazione conferitogli dal Presidente della Repubblica Italiana per il progetto Eureka Coop, con cui ha portato il design nella grande distribuzione organizzata. Nel maggio 2009 la Triennale di Milano ha ospitato una sua mostra personale intitolata “Giulio Iacchetti. Oggetti disobbedienti”. Ha portato avanti la sua personale ricerca verso nuovi temi di progetto come quello della croce da cui è nata la mostra “Cruciale”, tenutasi al Museo Diocesano di Milano, nella Basilica di Santo Stefano Rotondo a Roma e al Castello di Lombardia a Enna. Nel 2014 vince il suo secondo Compasso d’Oro per la serie di tombini Sfera, disegnata con Matteo Ragni per Montini. giulioiacchetti.com

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